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il congresso de' birri. 289

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  Sbucò pien di furore
  Un Mangialiberali;
  E sgretolando i denti,
  Proruppe in questi accenti:

  Pare impossibile,
  Che in un Paese,
  Nel quale ammorbano
  Di crimenlese

  Anco gl’ipocriti
  Del nostro Uffizio,
  Si perda in chiacchiere
  Tempo e giudizio!

  Quando col mietere
  Di poche teste
  Si può d’un soffio
  Stirpar la peste,

  Perchè, cullandosi,
  Lasciar che cresca
  Questa fungaia
  Liberalesca;

  E manomettere
  Stato e Monarca,
  E a suon di ninnoli
  Mandar la barca?

  Stolto chi reggere
  Pensa un Governo
  Colle buaggini
  D’un far paterno!

  Riforme, grazie,
  Leggi, perdono,
  Son vanaglorie,
  Pazzíe, sul trono.

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