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304 la repubblica.

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Che mi decimi il sacchetto
  O la Clamide o il Berretto,
  Mi par la medesima.

Anzi, a dirla tale e quale,
  Vagheggiando l’ideale
  Per vena poetica,

Nella cima del pensiero,
  Senza fartene mistero,
  Sento la repubblica.

Ma se poi discendo all’atto
  Dalla sfera dell’astratto,
  Qui mi casca l’asino.

E gl’inciampi che ci vedo
  Non mi svogliano del Credo;
  Temo degli Apostoli.

Come! appena stuzzicato
  Il moderno apostolato,
  Pietro, ti rannuvoli?

Mi terrai sì scimunito,
  Che grettezza di partito
  Mi raggrinzi l’anima?

Oh lo so: tu, poveretto,
  Senza casa, senza tetto,
  Senza refrigerio,

Ventott’anni hai tribolato,
  Ostinato nel peccato
  Dell’amor di patria!

All’amico, al galantuomo,
  Che sbattuto, egro, e non domo
  Sorge di martirio,

Do la sferza nelle mani;
  E sul capo ai ciarlatani
  Trattengo le forbici.

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