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dello scrivere per le gazzette. 313

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Sai che nel primo strazio
  Di colpo impreveduto,
  Per l’abbondar soverchio
  Anche il dolore è muto;
  E sai qual duro peso
  M’ha tronchi i nervi e l’igneo
  Vigor dell’alma offeso.

Se trarti di miseria
  A me non si concede,
  Basti l’amor non timido,
  E l’incorrotta fede;
  Basti che in tresca oscena
  Mano non pôrsi a cingerti
  Nuova e peggior catena.

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