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Sai che nel primo strazio
Di colpo impreveduto,
Per l’abbondar soverchio
Anche il dolore è muto;
E sai qual duro peso
M’ha tronchi i nervi e l’igneo
Vigor dell’alma offeso.
Se trarti di miseria
A me non si concede,
Basti l’amor non timido,
E l’incorrotta fede;
Basti che in tresca oscena
Mano non pôrsi a cingerti
Nuova e peggior catena.
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