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346 | al padre bernardo da siena. |
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E godi al raggio dell’Eterno, e tieni
L’alto segreto dalla man del Nume
Degli arcani superni e dei terreni;
Avvalorato del tuo santo lume
Questi che svolge all’avida pupilla
Delle attonite genti il tuo volume,
Tolto ai cari silenzi e alla tranquilla
Aura del chiostro, tornerà sovente
A destar fiamme della tua favilla.
E la terra commossa e riverente
Il suo Profeta esalterà, che porgo
Nuovo conforto al core ed alla mente
Che omai dal fango si sviluppa e sorge.
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