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sonetti. | 357 |
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Poichè m’è tolto sazïar la brama
Di quell’aspetto angelico e sereno,
E il cor dietro il desio che non ha freno
Si riconduce a Lei che onora ed ama;
Seguo un mesto pensier che a sè mi chiama
Fuor d’ogni vaneggiar falso e terreno,
E solitario vivo, e di Lei pieno
Sulle carte mi volgo a cercar fama.
E se fortuna tanto mi concede
Che nome acquieti ia opera d’inchiostro,
A Lei ritornerò pieno d’amore
E le dirò: lo studio e il dolce onore
E questa fama, è beneficio vostro:
E le mie rime deporrolle al piede.
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