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A SAN GIOVANNI.


In grazia della zecca fiorentina
  Che vi pianta a sedere in un ruspone,
  O San Giovanni, ogni fedel minchione
  4A voi s’inchina.

Per voi sconvolto il mondo e indiavolato
  S’agita come mare in gran burrasca:
  Il vostro aureo vapor giù dalla tasca
  8Dello scapato,

Sgorga in pioggia continua, feconda
  Al baro, al sarto, a epicureo vivaio,
  E s’impaluda in man dell’usuraio
  12Pestifer’onda.

Dal turbante invocato e dalla stola
  Siete del pari; ai santi, ai birichini,
  Ai birri smessi quondam Giacobini
  16Voi fate gola.

Gridano Ave spes unica in un coro
  A voi scontisti, bindoli e sensali,
  A voi per cui cancellan le cambiali
  20Il libro d’oro.

Vecchia e novizia deità, che il callo
  Ha già sul core e pudicizia ostenta,
  Perde le rose e itterica doventa
  24Del vostro giallo.

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