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apologia del lotto.

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Per dote sperata
  Da pigra quintina
  La serva piccata
  Fa vento in cucina.
  La pappa condita
  Cogli ambi sognati
  Sostenta la vita
  Di mille affamati.

Se passa la bara,
  Del morto ogni cosa
  Domandano a gara:
  O gente pietosa!
  Eh! un popol di scettici
  Non piange disgrazie,
  Ma giuoca le crazie
  Sui colpi apoplettici.

Se suonano a gogna,
  Ci vedi la piena;
  Ma in quella vergogna
  Si specchia e si frena?
  Nel braccio ti dà
  La donna vicina,
  E dice: Berlina
  Che numero fa?

Ah! viva la legge
  Che il Lotto mantiene:
  Il capo del gregge
  Ci vuole un gran bene;
  I mali, i bisogni
  Degli asini vede,
  E al fieno provvede
  Col Libro dei sogni.

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