< Pagina:Versi di Giuseppe Giusti.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.

il sospiro dell'anima. 73

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Versi di Giuseppe Giusti.djvu{{padleft:97|3|0]]


» Ma un sentier che la pace ha per confine,
  Laghi, perenni fonti, aure beate,
  Pianure interminabili e colline
  Di perpetua verdura inghirlandate,
  Sempre innanzi alla mente desiosa
  Siccome sogni ricordati stanno,
  E il forte immaginar che non ha posa
  Di stupor t’empie e di segreto affanno.

» Qui l’avida pupilla non s’appaga
  Nelle bellezze della donna amata,
  Nè tu vedesti mai cosa più vaga,
  Nè mai diversa donna hai desiata;
  O non ravvisi in lei l’Angelo vero
  Così velato di corporea forma,
  O quella che amoreggia il tuo pensiero
  Sopra i fior di quaggiù non posa l’orma.

» Vegliando incontro ai bei sogni ridenti,
  Ogni più chiuso albergo apre al dolore;
  E quasi armato di sè stesso, il core
  Vigor si fa degl’intimi tormenti.
  Di cosa lieve pueril talento
  Mai nol travolge seco in lungo oblio,
  E mai non seppe abbandonarsi, lento
  Seguendo inerzia, a lubrico pendio.

» Virtù d’amor non lieve e non mentita
  Come gemma derisa asconde e serba;
  La sua non terge per l’altrui ferita,
  Ma del comun gioir si disacerba;
  Non corre a maledir con facil piede
  Se il fatto non risponde all’alta idea,
  Vagheggia in sè coll’occhio della fede
  Secoli di virtude, e là si bea.

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.