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il sospiro dell'anima. 75

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Ma quasi stretto da tenace freno
  Dire il labbro non può quel che il cor sente;
  E più dolce, più nobile, più pieno
  Mi resta il mio concetto entro la mente:
  E gareggiando colla fantasia,
  Lo stile è vinto al paragon dell’ale;
  E suona all’intelletto un’armonia
  Che non raggiunse mai corda mortale.

Ah sì! lunge da noi, fuor della sfera
  Oltre la qual non cerchia uman compasso,
  Vive una vita che non è men vera
  Perchè comprender non si può qui basso.
  Cinta d’alto mistero arde una pura
  Fiammella in mar d’eterna luce accesa,
  Da questo corpo che le fa misura
  Variamente sentita, e non intesa.

Come Elitropio, che l’antica mente
  Fingea Ninfa mutata in fior gentile,
  Segue del sole il raggio onnipotente,
  Del sol che più tra gli astri è a Dio simile;
  Continuando la terrena via,
  Rivolta sempre al lume che sospira,
  Seguirà, seguirà l’anima mia
  Questo laccio d’amor che a sè la tira.

Ahi misero colui che circoscrive
  Sè di questi anni nell’angusto giro,
  E tremante dell’ore fuggitive
  Volge solo al passato il suo sospiro!
  Principio e fine a noi d’ogni dimora
  Nell’esser, crede il feretro e la culla;
  Simili a bolla che da morta gora
  Pullula un tratto e si risolve in nulla.

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