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Fesse i paschi obbliare, e cercar l’onde.
Or su la Porta inesorabil stassi
Ordin, che vieta, e del vietato ingresso
Mentir non teme la cagion. Ben fanno
70Quei, che su l’orme lor tornansi indietro
Pensosi, e mesti, e del tuo mal pietosi;
San, che di tua Magìon rinchiuso in parte
Dove alcun non ti veggia al lento foco
D’amor ti struggi; ed or con ferme ciglia,
75Con basso volto fu dorato scanno
Immobil siedi, or con incerto passo
Inquieto t’aggiri, e col tenace
Meditar nutri la soave fiamma,
Che va di vena in vena, e i vagabondi
80Spiriti ad arder presti, e le motrici
Tenere fibre, e il ben tessuto sangue
Scorre, e depreda. Tal se al bel ritorno
Di Zefiro, e d’April mirò nel prato
Bianca intatta Giovenca, e subit’arse
85Torel feroce; non più i pingui paschi
Ama, qual già solea, non più l’erbose
Rive de i fiumi, nè col piè l’arena
Sparge superbo, nè col breve corno
Fer- |
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