< Pagina:Versi sciolti dell'abate Carlo Innocenzio Frugoni.pdf
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta.

(CVIII.)

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Versi sciolti dell'abate Carlo Innocenzio Frugoni.pdf{{padleft:111|3|0]]

 Dal tuo languore, e a sanità ti rese.
  Finchè pronto tu l’hai, fanne buon’uso,
  E la tua vita ne provvedi, come
  Cauta formica, finchè il tempo è destro,
  Sotto l’ardente sol l’Aja scorrendo
  Quanto più può de la recisa Messe
  Tragge col morso, e de la rea stagione
  Memore, accresce il custodito acervo.
  Goditi queste notti al Genio sacre,
  E contra i foschi dì, che seco puote
  Trar l’avvenire, e il variar del Fato,
  D’incessante diletto empiti il seno,
  E ne imprimi la Mente. È dolce cosa
  Ne i tristi eventi rammentare i lieti,
  E distogliendo da i pensier funesti
  L’afflitto cor quasi ingannar sua pena,
  E se qualche ridente alba t’invita
  A respirar le prime aure del giorno
  Per genial passeggio, a me t’invia,
  Che come soglio, t’offrirò rifioro
  D’odorosa bevanda alto spumante
  Su belle tazze, che il Cinese industre
  Con arte ignota al Lazio orna, e colora.

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.