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(XXV.)

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  110Cercando, al volto lusinghier s’arresta,
  Ove di fresca gioventù, che piace,
  Per poco ride fior caduco, e breve,
  Nè stolto cerca, qual le vaghe forme
  Regga, e per entro non veduta avvivi
  115Alma, fonte de l’opre, e de i costumi,
  E de gli affetti, e de i pensier Reina;
  E tardi poi sul mal pensato, e stretto
  Vincolo, d’ira, e di dolor si strugge,
  Favola de le genti. Anche 1’incauto
  120Pastor, che vinto da stanchezza fida
  La destra, e il fianco a l’erba molle, e verde,
  Dipinta di viole, e di ligustri,
  Senza osservar, se insidiosa serpe
  Alberghi, e copra, invan se stesso accusa,
  125E la vaghezza del ridente prato,
  Punto dal dente reo, tardi detesta.
  Veder conviensi di qual pianta tagli
  Ramo, che innestar vuoi. Passa ne’ figli
  L’indole patria, e tra gli esempli cresce,
  130E si fa ferma, e si avvalora in modo,
  Che niun consiglio, niuno studio ha forza,
  E niun corso d’età, perche s’ammendi.
Ben tel vedesti Tu, vivo de i Meli,


D E de

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