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(XLI.)

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  Tolga da l’Urna, e la lor gloria avvivi,
  205Ami de’ Figli vostri alcun le cetre,
  E i dotti modi, e i taciturni boschi,
  E le dolci a sentirsi acque cadenti:
  Nasca alcun d’essi a l’armi, ed a le palme,
  Che su i Campi di Marte oggi la forte
  210Iberia miete; e da le prime fasce
  Senta di Carlo le guerriere gesta,
  Che debellato già il Campano Regno
  Invitto ascende or le tonanti prore,
  Mentre 1’Amor de’ Popoli, e la certa
  215Vittoria il chiama sul Trinacrio lido.
Questi, amato Bernicr, candidi versi,
  Che d’altri nati da più ricca vena
  Precederan l’armonioso stuolo,
  Il tuo Frugon scrivea laddove sorge
  Di fabbricati marmi al Ciel vicina
  220L’Augusta Figlia del Bifronte Giano.


F AL

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