< Pagina:Versi sciolti dell'abate Carlo Innocenzio Frugoni.pdf
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta.

(LIII.)

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Versi sciolti dell'abate Carlo Innocenzio Frugoni.pdf{{padleft:56|3|0]]

  65Di sublime parlar, quanti mai sete
  Toscani Cigni a questa età concessi,
  Udite a quali oggi lodate cose
  Serbansi i sudor vostri, i vostri carmi.
  Semplice figlia, che 1’avvolto lino
  70Sa trar sedendo sul girato fuso,
  O punger d’ago le segnate tele,
  Se marital per lei talamo s’orna,
  Da voi si dee cantar, da voi si dee
  Per essa andar ne l’avvenire incerto,
  75E con augurj , che a produr son presti
  I difficili Eroi, far, che tra poco
  Rinasca un novo Ulisse, un novo Achille.
  Vostra egregia fatica anco dee farsi
  Garzon da l’Alpi a la Città disceso,
  80Orrido al par de le materne querce,
  Che per desio di mutar Cielo, e sorte
  Te prende a coltivar, Temi severa,
  Che sol del giusto insegnatrice in Delfo
  Nome, e culto di Dea, delubro, ed ara
  85Degna dei Voti de’ Mortali avesti:
  O si rivolge a Te, de l’arti mute
  Primo inventor, che 1’Epidauria piaggia,


Di

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Versi sciolti dell'abate Carlo Innocenzio Frugoni.pdf{{padleft:56|3|0]]

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.