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Viti neglette, che non trovan’ olmo,
135Sul qual poggiando non sentir si spesso
Superbo piè, che le calpesti, e prema:
Quei, che per variar d’interni affetti
Non altrimenti de le cose estima,
Verace, quando amor, verace, quando
140Ira lo move, ognor tenendo invitto
Da le tiranne passioni il core.
Quei, che la data fè franger ricusa,
Saldo leal mantellitor securo
Di sua parola, che mentir non puote:
145Fido custode del commesso Arcano,
Amico a i solchi, ed a i sereni tempi,
Nato a giovar, nè per inutil vanto
Divulgator de’ beneficj suoi,
Ch’ anche taciuta ogni laudabil opra
150E’ di se stessa il guiderdon più bello;
Quei, che falso valor su le nocenti
Di riprovato error vergate carte
Saggio non imparò, ma da i buon Avi
Ma da le leggi non ai Cielo avverse,
155Non a ragion rubelle, onde si guida,
Onde l’Equestre inclito onor si solce,
Ben |
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