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(LIX.)

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  E trionfante largo Regno ottenne:
  Terzo in Italia nato, e grande eletto
  205Novo in Italia a radicar Legnaggio,
  Che de le bellicose Aquile, un giorno
  Del domato universo arbitre fole,
  Fin da l’origin sua ligio, e devoto,
  Carco de lo splendor di tanti lustri
  210Oggi de l’Eridania avita Sissa
  Soave frena, e signoreggia i lidi.
Questi del Greco, e insiem fatal rovina
  Del Saraceno ardir, di quante stragi
  Sazio, e di quante mai palme superbo,
  215Da cento uscendo superate pugne,
  A piè non venne del fecondo Enrico,
  Che il crin cingea d’Imperial corona?
  Quanta, e quale da lui non indi forse
  Sincera di magnanimi Nepoti,
  220Per ogni lato di sublimi Donne
  Rinovellata dai fecondo grembo,
  Non tralignante mai serie felice?
  Non i forti Gherardi, e non quel prode
  Per buon valor, per militar consiglio
  225Insigne Pietro, e non il primo Guido


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