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E di sì viva caritate invitta
Ebbra apparir nel tuo corporeo velo,
Ch’ or cener fatto tra gli algenti marmi,
Gran nome dando a sconosciuta arena;
65De lo straniero pellegrin frequente
I voti, e i doni in Lalovesco accoglie.
Come sperar non puon d’esserti cari,
Se d’essi su vigile studio, e cura,
Non Greche, o Lazie favolose vene,
70Guaste d’orgoglio, e vanità sonanti,
Di guerrier sangue, o d’amor folli infuse,
Ma per Te quelle ricercar celesti
Fonti ammirande, onde di Dio sol pieni
Solo a Dio lungo 1’Idumeo Giordano,
75Lungo 1’obbediente onda Eritrea
Trasser su l’Arpa d’or cantici eccelsi
II Vate d’Jesse, e il Vincitor d’Egitto?
Non questi al Nome tuo cercò, nè questi
Ne la pubblica luce uscir consiglia
80L’Amor de’ Tuoi, che pur gli Altari, e i Rostri
Fè per Te gareggiar di pompa, e d’arte.
Come al tiepido Sol d’un vago Aprile,
Non provocati da Cultore attento,
Nas- |
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