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(LXXV.) |
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AL P. FEDERIGO SANVITALI
DELLA COMPAGNIA DI GESU’
Sopra gli studi Poetici di esso dottissimo Padre; e com-
menda il Signor Conte JACOPO SANVITALI pel fa-
vore che presta alle belle arti, e per le altre sue ra-
re doti.
Umil risposta da le tacit’ ombre
De l’amena Vigatto, ove la bionda
Cerere, e il buon Leneo vestono i Campi,
5De i celebrati Terzi estivo albergo?
Forse i bei versi tuoi scordar potei,
Inclito Federigo, e ognor la mente
Anzi non ebbi, quante mai nel Cielo
Sorsero da quel dì candide lune
10Ebbra, e gioconda del lor dolce suono?
Quando quel soglio tuo, come tentata
Indica vena i suoi tesor dischiude,
Agli occhi miei non aspettato aperse
Occulti sensi, e le parole adorne,
15Per soverchio piacer qual mi restassi,
Per me tel dica la faconda Euterpe,
K 2 | Che, |
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