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42 C. REINA

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Vincenzo Bellini (Calcedonio Reina).djvu{{padleft:44|3|0]]Florimo gli fece omaggio di una Sinfonia, scritta più con le lagrime che con le note; Donizetti di un Lamento; Cesare Dalbono dell'Elogio. Il lutto preoccupava Napoli tutta. Che dire dei vecchi Maestri che lo marono come figlio? dei giovani come fratello? Il tenero e triste Chopin chiedeva che lui morto venisse sepolto presso la tomba di Bellini; tacque il canto di Giuditta Pasta e della Malibran. Cherubini, Mercadante, Paër, Spontini, Halevy, Panseron, Auber, nomi sacri al'Armonia; Lablache, Tamburini, Rubini, Nourrit, nomi eccelsi del canto, uniti da un solo pensiero, il giorno 2 Ottobre, col funebre rito che la Religione di Cristo rende più sacro, nella Chiesa del'Invalidi recarono la salma lagrimata. Cherubini, Rossini, Paër, Carafa reggevano i lembi della funebre coltre. Cessati i canti rituali, eseguiti da 350 cantori del Grand'Opera, diretti dall'Habeneck, ad un tratto Rubini, Ivanoff, Tamburini e Lablache intuonarono una Lagrimosa alla Palestrina, su talune melodie dei Puritani Così quelle note che trassero gride trionfali, costringono ai singulti a colui che poc'anzi le

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