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partiti non t’era qdella tranquillità, la quale è indispensabile

agli uomini di lettere. Nel i363 fu il Boccaccio inviato «Ih Corte di Napoli da Niccolò Acciajoli gran Siniscalco di quel He- gno, d’onde presto ripartì, perchè pòco onorevolmente {qttì accolto, secondo si ita da una stia lettera pubblicata dal Doni, e dal Biscioni. ( Prose aut. p. 289 ).

Due anni dopo portossi Boccaccio ambascisdóre dei Fiorenti- ni alla Corte di Avignone, per giustificargli presso il Pontefice Urbano V, e attutare il suor sdegno contro esso loro, accagw* nati di mala condotta. E Petrarca gli scrisse lettera , qttaa* do ei si tornò da questa ambasceria. (Senil. I. v. ep. 1 ) Ff- nel mente in Novembre dal 1367 fu di nuovo messaggiere dei Fiorentini allo stesso Pontefici io nllm-a dimorante à Roma. Di questa nilima ambasciata fa’ menzione I’ Ammirata ( Stor. di Fin i; xiii.) Da coiati onorevoli decorose missioni ban si scor- ge io quanto pregio era venuto il Boccaccio a Firenze, e quao* to grande estimazione godessi dalla sna patria. ( Tirab. stor. della leti. lui. I. 3. psg. 447 ).

(rn) Per non mancare al nostro’storico racconto quei trat- ti , che pi A fanno la conoscenza della menie , e dal cuore dei glandi uomini, è mestieri qui alcnni aneddoti* arrogere rispet- to agli amori del Boccaccio, di che ben poco, pare , vogliasi il Nostro iolerienere. E primamente è da dire , che. mentre il poeta stanziava in Napoli in età di anni a8, di veemente amo- re fu preso dalla sua celebri Fiammella , figlia oa tura le del Re Roberto ; die sebbene sposata a nobil personaggio , gli ri- spondeva nell’amore piò che ad onesta donna non convenisse. Avvi di talnni , che non vogliono riguardare cura’ effeltiva, • reale ootai passione dd Boccaccio, ma piò presto come fan- tastica , e poetica. Onde il Tiraboschi di ciò scrivendo , dice, esser difficile piò che comunemente credesi , lo stabilire cosa ▼Bruna degli amori del poeta , che sia probabile , non che certa. Questa difficolta dariva dalle tante contraddi lorie cepres- siodi, per le qaall Giovanni ragionando delta sua donna, tao* atra invero una certa inconseguenza , còme può vederai nella Fiammetta, nel Filocapo, nel Ninfale di Ameto. E tale looer»

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