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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Vita di Dante, Petrarca e Boccaccio.djvu{{padleft:25|3|0]]nostro Dante, era intervenuto, come vicino dell’ospite, e seco lui condotto avea il pargoletto figlio di quasi nove anni. Celebrato poscia il solenne convito, e rimosse le mense, Dante in disparte, come è uso di fanciulli, cogli uguali trastullavasi; ed il rimanente della brigata più adulta tratteneasi in ridde, e canti, e suoni.

Nella gran folla dei bamboli, che giuocavano, era per sorte una fanciulletta chiamata Bice figlia dell’ospite, benché Dante soglie in cambio di Bice, con più significamento Beatrice sempre nomarla. Costei in vero era sí generosa, sí venusta, infine sí morigerata, che parea di costumi più eccellenti delle altre uguali, e ancora non avea che otto anni circa, siccome egli stesso in alcun luogo degli scritti suoi chiaramente attesta. Siffatte cose particolarmente il giovinetto d’indole divina di troppo ammirate nella generosa fanciulla, dell’amor di lei tutto a un tratto, incredibile a dirsi l fu vivamente preso, e così incantato, che costai suoi amori penetrarono addentro le sue tenere ossa, internati e impressisi nelle midolle (11). Che anzi fino a tanto vi stettero inerenti, che non solo, vivendo lei, non mai gl’intermise, ma quel che è più ammirevole, dopo l’acerba di lei morte, che nel vigesimo quarto anno dell’età la colse, Sino all’estremo giorno del viver suo sempre gli nutrì, essendo per più anni ancor di più vissuto. Nulladimanco tale e tanto amore fu scambievolmente sí onesto, che non mai prese tra loro alcun aspetto di turpitudine. Travagliato dunque da sí violenta

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