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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Vita di Dante, Petrarca e Boccaccio.djvu{{padleft:31|3|0]]degli amici, e fe» parenti, 1 quali esortavamo a le*

nire un sa acerbo dolore. Ma i congiunti premurosi, Siccome coti veni va, della salute di liii, prega van lo à vive istanze, che moglie si togliesse, essendone opportuno il tempo ,< e giudicandolo come unico rimedio all' amaro sua cordoglio ; ai quali lunga petza avendo riluttato , dalle loro preghiere vinto alfine, non molto dopo, compiuto già il quinto lustro, moglie si prese ; nè tuttavia ciò , per cui fatto avealo, potè conseguire; nella qual cosa alcerto sembra, essergli stala avversa fortuna, che tutto può. Dapoichè ebbe moglie della chiarissima famiglia dei Donati, chiamala Gemma, troppo dispettosa, siccome leggiamo di Xanlippa moglie di Socrate filosofo CirJ. Per la qual cosa all'angustia dei suoi fallili amori l'altra non men molesta di una im- portuna moglie erasi congiunta; acanto fu alieno, che glien tornasse solazio , e cofiforto, che anzi per c^gion di colai donna assai più visse doglioso, e tristo. Sforza vasi invero, tollerare al di dentro i pravi di lei costumi, per non esporsi fuori a le insolenze di temerarie pettegole. Dicesi pertanto a la lunga aver lui durato i» siffatto modo la osti- nata indiscretezza della moglie; ma stanco a fa fi- ne di più comportarla, avuti da lei molti figliuoli, così al lo mancasene, che quasi per fatto divorzio neppur ..abbia in avvenire volentieri sofferto l' in- contro di lei.

Toltasi dunque moglie nel modo succennato, ed avutone figliuoli, la nuova- cura del sostentamento

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