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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Vita di Dante, Petrarca e Boccaccio.djvu{{padleft:51|3|0]]nacia rivogare. Il che, se avrai fatto, non solo in parte ti torrai fi’ infamia; ma bensì troppo di glorio , e di onore per colai revocazione de le sacre ceneri sicuramente conseguirai. Ma se tutto questo forse dubiti non potere acquistare, per Termo alnien te ne verrà, che non mai ti si possa meritamente rimprtcciare intorno al tuo gran vate ciò, che Scipione Africano indegnamente di esilio dannato, dicesi, aver di ragione contrapposto a’ Romani.

Da poiché quantunque fatto avesse molte segnalate imprese a prò della Romana Repubblica, e lo stesso Annibale pria vincitor dei Romani a nuggior vanto superato avesse, e distrutta in fine Girtagine emula dell’Impero Romano, già al suo dominio gloriosamente aggiogata; pure messo iniquamente in bando per invidia di tanti suoi magnanimi fatti, la quale è indivisibil compagna delle più distinte virtù, nell’estrema dì della sua vita, raccontasi, con grave disdegno aver siffatte parole profferito.» Ingrata patria non avrai le mie ossa» e quel che segue. Or là torniamo, poiché pare, le nostre parti officiose verso di te aver già compiute, d* Onde abbiam preso le mosse.

Il famoso poeta dunque, oh indegna scelleragginel comechè a Roma in nome del popolo Fimili no, per apportar la civile concordia, al sommo Pontefice- fosse spedito, pare di esilio è iniquimente dannato. Perchè partendosi da lì, pi-e.se" per alla volta di Siena. Quivi de la sua sciagura fatto consapevole, vedendo dopo più anni, tutte le ve´

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