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VITA DI DANTE. 7

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Vita di Dante (Tiraboschi).djvu{{padleft:12|3|0]]poli pel medesimo fine, al marchese di Este in occasione di nozze, da cui dice il Filelfo ch’ei fu onorato sopra tutti gli altri ambasciadori, a’ Genovesi per regolamento de’ confini, di nuovo al re di Napoli per la liberazione di Vanne Barducci da lui dannato a morte, quattro volte a Bonifacio VIII, due volte al re d’Ungheria, e una volta al re di Francia; in tutte le quali ambasciate aggiunge il Filelfo, ch’egli ottenne quanto bramava, trattone nella quarta al Pontefice Bonifacio, poichè, mentre in essa era occupato, fu, come vedremo, dannato all’esilio. Se tutte queste ambasciate sostenne Dante a nome dei Fiorentini, come il Filelfo accenna, converrà dire, che altro ei non facesse, che viaggiar di continuo, perciocchè ei fu esiliato, come vedremo, l’anno 1302 in età di 37 anni, nè mai riconciliossi co’ Fiorentini, e quindi convien porre tutte queste ambasciate negli anni che ne precedon l’esilio, cominciandole da quel tempo in cui Dante poteva esser creduto opportuno a trattar negozi, il quale spazio di tempo ognun vede quanto sia breve e ristretto. Per altra parte niuno de’ più antichi scrittori della Vita di Dante ha parlato di tali ambasciate, se se ne tragga qualcheduna, di cui or ora ragioneremo, nè in tante memorie della città di Firenze, in

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