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16 | annie vivanti |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Vivanti - Sorella di Messalina.djvu{{padleft:20|3|0]] deplorando le ingiustizie dei concorsi e la inettitudine delle giurìe.
Ella parve interessarsi intensamente a tutto ciò ch’egli le narrava.
— Vi comprendo! — esclamava ogni tanto — ah; vi comprendo. Voi siete «un puro»! Avete la sublime semplicità del genio. Siete come Parsifal: «ein reiner Tor».
Alberto che non capiva il tedesco abbozzò un sorriso che poteva essere di assenso o di protesta.»
— Quanto a me — diss’ella subitamente, — vi avverto che sono una persona corretta e per bene, nonostante il mio strano contegno. Ho molte conoscenze eminenti, e frequento la migliore società.
— Non ne dubito, — disse Alberto.
— Ho messo quell’annuncio un po’ per capriccio, un po’ per trovare qualchecosa o qualcuno di nuovo, di inedito, di diverso... di attraente.... d’inquietante....
— Ed io, sarei forse tutto ciò? — chiese Alberto appoggiandosi indietro alla spalliera della seggiola.
— Tutto ciò, — disse la signora, guardandolo fisso. — Ed altro ancora.
Alberto, sentendosi molto disinvolto e mondano, fece un inchino. E le chiese il permesso di accendere una sigaretta.