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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Zappi, Maratti - Rime II.pdf{{padleft:544|3|0]]
Tutto il Mondo quel conforto,
30Che ha una nave giunta in porto.
Ma a che pensi, o mia Pudica?
Temi forse non macchiato
Sia il tuo vel da quell’antica
Colpa già dell’uomo ingrato,
35Che la mano stese al frutto,
Ei figliuoli pose in lutto?
Perchè temi? Ah ti consola,
Che Tu sei la mia diletta;
Per piacermi, da me sola
40Tu tra mille fosti eletta;
Vanne lieta; e bianche intatte
Spoglie avrai qual neve, o latte.
Già laggiù di Te gran cose
Disser Vergini, e Profeti;
45Già cantar dolci amorose
Di Te lodi in gara, e lieti
Là in Sionne appo i ruscelli
Sulle cetre i Pastorelli.
Chi simil ti fè all’Aurora
50Quando sparge sue rugiade;
E chi al Sole allor ch’indora
Le celesti ampie contrade;
Chi, qualor la notte imbruna,
Al bel raggio della Luna.
55Chi ad un Prato sparso, e adorno
D’erbe molli e di fioretti;
Chi ad un colle in cui soggiorno
Tiene un coro d’augelletti,
Ed all’un l’altro risponde
60Tra il susurro delle fronde.
Sei più vaga, e graziosa,
Che non è la tanto altera
Sovra i fior vermiglia rosa
Nè bei dà di Primavera,