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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Zappi, Maratti - Rime II.pdf{{padleft:545|3|0]]
65Quando l’aria più serena
Del suo odor ne va ripiena.
Tu gir dei, o Amica, intanto
Laggiù in quella oscura valle
Ove sol da spine, e pianto
70Vedrai sparso ciascun calle;
Ma di là pur poscia un giorno
Tu farai quì in Ciel ritorno.
Sù spargete, spirti amanti
A man piene eletti fiori;
75Giusto è ben, ch’ognuno canti
Sue bellezze, e ognun l’onori.
Questa è sì la mia vezzosa
Dolce Amica, amata Sposa.
Verrà un tempo in cui Reina
80La vedrete in trono assisa,
E di sua beltà divina
Tutte l’Alme ardere in guisa
Che per lei ne andrà giocondo
Il celeste, e il basso Mondo.
85Quì si tace, ed ella fassi
Come giglio incontro al Sole;
Tutta lieta e attenta stassi
Alle dolci sue parole,
E in Lui fisa del celeste
90Suo splendor s’adorna, e veste.
Come nube, allorchè scorge
Dietro l’Alba il Sol, che appare,
Che sul punto, ch’egli sorge
Fuor dell’onda là sul Mare,
95Tutta splende e si colora,
E i bei rai sugge, e divora:
Ver Lui dessa in un baleno
La man stende, e i santi affetti
Hanlo tutto unìto al seno;
100E insiem’ambo avvinti, e stretti