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Madrine di soldati
E stateve allegramente L'alto silenzio

Madrine di soldati.

Una delle forme più curiose, più graziose e anche più provvide, che han preso l’amore patrio e lo spirito di carità nel cuore delle donne francesi, è stata questa figura di madrina di soldato. Avendo esse trascurato di mettere al mondo molti soldati, a suo tempo, non avendone, taluna di esse, messo al mondo neppure uno, le donne francesi si sono date dei figli putativi, dei figli adottivi, nell’esercito combattente, facendo, di lontano, presso coloro che erano i più abbandonati, i più mi seri, presso i sans famille, delle funzioni quasi materne. Ogni madrina apriva corrispondenza col suo figlioccio, gli dava delle consolazioni epistolari, ne riceveva le confidenze, ne ricercava i bisogni e li accontentava nella misura delle sue forze, inviandogli sigari, sigarette, cioccolatte, vesti di lana, giornali, libri. E pare che il numero dei sans famille fosse e sia molto grande sul fronte francese e nelle più lontane guarnigioni, poichè il numero delle marraines des soldats si è moltiplicato in un anno, in quindici mesi: e se questa istituzione ha presentato, certo, dei gravi inconvenienti, essa ha fatto grandi benefici, dando conforto, protezione, serio aiuto a moltissimi poveri esseri, che non avevano nessuno che pensasse a loro. I gravi inconvenienti di questo marrainage sono venuti dagli inganni e dalle frodi che sono state tese, da gente indegna, alla buona fede delle madrine: sono derivati dalla soverchia familiarità che il figlioccio, spesso, aveva preso con la madrina, sovra tutto dopo averla conosciuta personalmente, dopo essere stato ospitato, per esempio, in casa di lei, nei suoi giorni di licenza. Ma non importa! In Francia, la madrina del soldato continua a essere una manifestazione di bontà umana, di fraternità coi più oscuri servi della patria e, anche, diciamolo, un modo di amoreggiare con ufficiali e soldati, sul fronte. Ma la guerra è così tetra: e l’amore è un così grazioso conforto!

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Ebbene, diciamolo, in Italia, dove tutte le forme per venire in aiuto morale e materiale ai soldati nostri carissimi sono state ricercate ansiosamente e create, talvolta, di pianta, dalle nostre donne, così piene di cuore e di talento’, in Italia, ove la immaginazione feminile e la sensibilità feminile han trovato espressioni veramente commoventi, per consolare ed esaltare i soldati, questo madrinaggio non è apparso nè utile nè necessario. Anzi tutto, nel nostro paese ove il culto della famiglia ha qualche cosa di venerando, ove il culto della famiglia, anche nei più umili strati sociali, ha una forza invitta, il soldato sans famille, il soldato abbandonato da Dio e dagli uomini, l’essere isolato, sperduto, perduto, non esiste. Il soldato italiano ha sempre qualcuno che gli vuol bene, vecchio parente, compare, amico d’infanzia, compagno di lavoro, nel ses so maschile: vecchia zia, vecchia parente, amica della madre morta, padrona di casa, padrona del soldato istesso, se era un domestico, innamorata antica, innamorata futura, ex fidanzata, sorella di un amico: uno di costoro, una di costoro (se non varii di costoro), sarà sempre la persona che scriverà al soldato, che conforterà il soldato, che gli manderà quello che egli vuole, se può.... e anche se non può, perchè la bontà fa di questi miracoli. Il soldato italiano, se non ha più la mamma e il suo babbo, ha dunque, sempre, un uomo, una donna, che lo amano e che lo proteggono. E se tutto gli mancasse, egli ha, da noi, nel nostro paese, nel nostro esercito, una persona che vede la sua solitudine, che scorge l’abbandono di affetti in cui egli vive e che gliela fa dimenticare, col suo serio affetto. È il suo sottotenente: è il suo tenente: è il suo capitano. Nessun soldato è solo, mai, da noi, nel nostro ammirabile esercito.

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Se la madrina di soldato non ha avido presa, in Italia, poichè ognuno di questi nostri dilettissimi difensori era provvisto, diciamo così, di qualche fedele affetto, fra le Alpi lontane e nevose; se questo legame bizzarro fra due persone, uomo e donna, che non si conoscono, e in cui una donna, forse giovine, forse bella, forse elegante, diventa la madrina adottiva di un uomo giovine, forte e pieno di ardore, non si è creato fra noi, non è detto che fra i soldati e gli ufficiali che sono in trincea, che sono al fronte, che sono in zona, di guerra, e le donne, grandi dame, borghesi e borghesuccie, che sono nelle vaste metropoli e nelle piccole città di provincia, non si sieno annodati dei fili di simpatia. Mille circostanze singolari, hanno messo in relazione una donna ignota con un soldato ignoto, con un ignoto ufficiale, con scambio di cartoline e di lettere: mille circostanze impreviste, hanno gittato questo fantasioso filo aereo, fra un combattente e una donna, che non si sono mai visti, fra un ufficiale pensoso e malinconico e una signorina, cui brucia il cuore per far qualche cosa per i soldati italiani. E fra questi milioni di lettere e di cartoline, che vanno e vengono dal fronte, quante, quante di esse sono scambiate fra due persone, che non si videro mai, e in cui si esprime una misteriosa affinità umana. Si precisano, così, degli idilli. E perchè no? Un idillio, è una cosa tanto racconsolante! Ci si avvia a un amore, a un matrimonio, più tardi, dopo la guerra? Perchè no? Bisogna ben pensare alle leve del 1935, 36, 37 e seguenti....

.... Estate 1915.

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