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Peregrino pensier, ch'ardito e solo O del Silenzio figlio e de la Notte
Questo testo fa parte della raccolta Poesie varie (Marino)/I sonetti amorosi


lvii

sullo stesso soggetto

     Pensier che, l’ali tue placide e lievi
per sí lungo spiegando aspro viaggio,
del mio bel Sol nel desiato raggio
mille dolcezze innamorato bevi;
     te sol de’ miei dolor tanti e sí grevi
trovo nunzio fedel, caro messaggio;
tu, qualor te seguendo i’ tra via caggio,
da l’incarco amoroso il cor sollevi.
     Misero! ma che pro, se ’l dolce ch’io
da duo begli occhi imaginando involo,
pena a l’anima accresce, ésca al desio?
     Frena, vago pensier, deh frena il volo,
e profondo, in tua vece, eterno obblio
pace porti a te stesso e fine al duolo.

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