< Pensieri (Leopardi)
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LXIII LXV

LXIV.

Quell’artefice o scienziato o cultore di qualunque disciplina, che sará usato paragonarsi, non con altri cultori di essa, ma con essa medesima, piú che sará eccellente, piú basso concetto avrá di sé: perché meglio conoscendo le profonditá di quella, piú inferiore si troverá nel paragone. Cosí quasi tutti gli uomini grandi sono modesti: perché si paragonano continuamente, non cogli altri, ma con quella idea del perfetto che hanno dinanzi allo spirito, infinitamente piú chiara e maggiore di quella che ha il volgo; e considerano quanto sieno lontani dal conseguirla. Dove che i volgari facilmente, e forse alle volte con veritá, si credono avere, non solo conseguita, ma superata quell’idea di perfezione che cape negli animi loro.

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