< Pensieri (Leopardi)
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LXVII.
Poco propriamente si dice che la noia è mal comune. Comune è l’essere disoccupato, o sfaccendato per dir meglio; non annoiato. La noia non è se non di quelli in cui lo spirito è qualche cosa. Piú può lo spirito in alcuno, piú la noia è frequente, penosa e terribile. La massima parte degli uomini trova bastante occupazione in che che sia, e bastante diletto in qualunque occupazione insulsa; e quando è del tutto disoccupata, non prova perciò gran pena. Di qui nasce che gli uomini di sentimento sono si poco intesi circa la noia, e fanno il volgo talvolta maravigliare e talvolta ridere, quando parlano della medesima e se ne dolgono con quella gravitá di parole, che si usa in proposito dei mali maggiori e piú inevitabili della vita.
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