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I. 1
15 marzo 1890.
Triste condizione di un popolo dovere ricorrere a proteste e a numeri unici per rispondere agli oltraggi dei prepotenti! Ma queste umili dimostrazioni sono pur necessarie, nè prive di qualche efficacia, quando altro non è concesso, a dare alcun segno di risentimento e provare che un popolo non è mai così fatto alla servitù da rassegnarsi eternamente alla misera sorte a cui lo hanno ridotto, più che la tracotanza straniera, le istituzioni decrepite che lo governano.
Solo a voi non dovrebbe sorridere, o Portoghesi, quell’ideale politico che infiammi le rigenerate nazioni d’Europa, e che un sì facile trionfo ha recentemente ottenuto nel Brasile, già vostro?
Verrà, verrà per tutte le famiglie del mondo il giorno augurato dai veggenti, sognato dai poeti, affrettato dai martiri; nè più la Ragione dell’uomo dovrà piegare la fronte luminosa innanzi alla forza brutale delle armi!
fraternamente
Come spiriti andran gli uomini lieti
D’una soave egualità: non servi
Più, nè tiranni; oppressi ed oppressori
Non più!
Possa questo vaticinio del divino Shelley suonare come condanna alla sua vecchia patria, alla
strega del Tamigi, che si nutre di colpe,
Che muta in oro il sangue dell’India e insegna il dritto
Con la fame in Irlanda, con le bombe in Egitto;
e che, non contenta di sì nobili geste, osa porre il piede sul collo della patria gloriosa di Camoens e di Cabral; ma non impunemente: ogni anima umana lo spera.
Viriate spezzerà la pietra del sepolcro, e l’eroico Portogallo risorgerà!
- ↑ Per un numero unico di protesta ― Anathema — pubblicato dagli studenti universitari portoghesi contro la pirateria britanna.