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Ora prima di passare all’esame dei fatti, io mi domando ancora, da quel pedante che sono: Quali criterj si devono tenere nella scelta fra più ipotesi? Io non ne trovo di migliori di questi:
L’ipotesi che è in contraddizione con sè stessa o coi fatti che dovrebbe spiegare, è assurda; l’ipotesi che non ispiega punto i fatti, è inutile; quella che non ne spiega che una parte, può non esser del tutto falsa, ma è per lo meno imperfetta, e dev’essere mutata o almeno corretta; quella che sembra spiegar tutta una classe di fatti, è molto probabile, ma non è ancora sicura, perchè potrebbero spiegarsi anche con un’altra ipotesi; allora fra queste due la più probabile è la più economica; e per più economica intendo: 1º la più semplice, ossia quella che suppone una causa meno complicata, composta di un minor numero di condizioni; 2° la più naturale; e con ciò non voglio dire la più conforme alle possibilità della natura, (giacché queste, per noi, sono infinite), bensì la più conforme a ciò che noi sappiano della natura; quella che spiega i fatti mediante la loro analogia con effetti di cui la causa è già nota, e quindi non pone fra le condizioni una nuova forza di natura, una forza occulta; altrimenti supporrebbe una causa che per sè potrebbe esser semplice, ma che complicherebbe la natura. Ma quando possiamo dirci sicuri? quando l’ipotesi può spiegare tutti i fatti, ed è la sola che possa spiegarli; anzi, non la sola che noi sappiamo fare per spiegarli tutti, ma proprio la sola che si possa fare (il che non è sempre facile a stabilire con certezza matematica). Quindi per dimostrare con certezza la verità di un’ipotesi, mettiamo la spiritica, bisogna dimostrare: 1º che si sono realmente fatte tutte le ipotesi possibili; 2º che ci sono dei casi in cui esse tutte contraddicono i fatti, salvo la nostra che con essi concorda.