< Pescatori d'Islanda < Parte IV
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Pierre Loti - Pescatori d'Islanda (1886)
Traduzione dal francese di Carlo De Flaviis (1911)
Capitolo II
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Capitolo Secondo.

.... Una sera egli si divertiva a ripeterle mille piccole cose che avevano fatto o che le erano successe dopo il loro primo incontro; le diceva perfino i vestiti che aveva messo e le feste a cui era andata.

Gaud l’ascoltava con grande sorpresa. Come faceva a sapere tutto ciò? Come immaginare che egli avrebbe fatto attenzione a tante cose e che le ricordasse tanto bene?

Egli sorrideva facendo il misterioso, e raccontava ancora tanti altri piccoli dettagli anche dei fatti che ella stessa aveva dimenticato. Ora senza interromperlo più lo lasciava dire, con un’estasi che la prendeva tutta; cominciava a comprendere: egli l’aveva amata per tutto quel tempo, ella era stata la sua costante preoccupazione! glielo confessava lui stesso!

E allora perchè l’aveva respinta sempre, perchè l’aveva fatta tanto soffrire? Sempre quel mistero che egli aveva promesso di chiarire ma di cui rifiutava sempre la spiegazione con quell’aria imbarazzata e quel principio di sorriso impenetrabile.

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