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Capitolo Quinto.
La «Leopoldina» diventava sempre più invisibile. Senza dubbio delle correnti la trascinavano, perchè le brezze di quella sera erano deboli e insufficienti a spingerla fuori. Diventata una piccola macchia grigia, quasi un punto, stava per raggiungere l’orlo estremo del cerchio delle cose visibili e entrare nello spazio infinito.
Alle sette di sera, venuta la notte, scomparso il battello, Gaud rientrò a casa sua. Quantunque avesse le lagrime agli occhi, pure si sentiva abbastanza forza e coraggio. Che differenza però e che vuoto più oscuro se egli fosse partito ancora come gli altri due anni, senza, neanche un addio. Ora, tutto era cambiato, ella si sentiva così amata che, malgrado quella partenza serbava sempre nel cuore il profumo deliziosamente nostalgico della loro ultima e luminosa festa di sole.