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Capitolo Decimo.
Il dieci settembre! Come fuggivano i giorni!
In un mattino nebbioso, un vero mattino di autunno, il sole la trovò seduta di buon’ora sotto il portico della cappella dei naufragati, nel luogo dove vanno a pregare le vedove — seduta; gli occhi fissi e le tempie serrate con le mani come in un anello di ferro.
Da due giorni erano incominciate le nebbie tristi e quella mattina Gaud si era risvegliata con un’inquietudine più pungente. Che cosa aveva di più degli altri, quel giorno, quell’ora, quel minuto? Si vedeva quasi sempre di questi battelli ritardare di quindici giorni, di quasi un mese.
Quel giorno però, ella aveva avvertito nel cuore uno strano e lugubre presagio; per la prima volta era andata a sedersi sotto quel portico di cappella ed a rileggere i nomi dei marinai morti.
In memoria di
Gaos Yann perduto nel mare
presso Norden-Fiord
Con un grande fremito sentì una raffica di vento levarsi dal mare e, nello stesso tempo, sulla volta qualche cosa abbattersi come una pioggia; le foglie morte!... Ne entrarono molte; i vecchi alberi si spogliavano, scossi da quel vento del largo.
L’inverno si avvicinava!....
..... perduto in mare
presso Norden-Fiord
nell'uragano dal 4 al 5 agosto 1880.
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Ella leggeva macchinalmente e, da sotto la volta delle porte, i suoi occhi cercavano da lontano il mare; quel mattino si vedeva vagamente perchè coperto da una nebbia grigia e un drappo che sembrava trascinarsi in lontananza come un gran portiere di lutto.
Ancora una raffica e delle foglie morte entrarono ballando.
Una raffica più forte come se quel vento di ovest che prima aveva seminato i suoi morti nel mare, volesse ancora tormentarli fino alle iscrizioni, che ricordavano i loro nomi ai viventi. Gaud guardava, con una persistenza involontaria, un posto vuoto, nel muro, che sembrava aspettasse, con La terribile ossessione, ed era perseguitata dall’idea che una lapide nuova si sarebbe messa là presto, non osando pensare con quale nome sopra. Aveva freddo e restava seduta sul banco con la testa riversata contro la pietra.
...... perduto presso Norden Fiord
nell'uragano dal 4 al 5 agosto
all’età di 23 anni
Che riposi in pace!
L'Islanda le apparve col piccolo cimitero là basso — l'Islanda lontana, lontana, rischiarata dal sole di mezzanotte.....
E tutt’a un tratto — sempre a quell’istesso posto vuoto del muro che sembrava aspettasse, — ebbe, con un’orribile lucidezza, la visione di quella lapide nuova una lapide fresca, una testa di morte, delle ossa in croce ed in mezzo un nome, il nome adorato di Yann Gaos!
Allora si alzò di un colpo, gettando un grido rauco, come pazza......
Al di fuori era sempre sulla terra la nebbia grigia del mattino; e le foglie morte continuavano ad entrare ballando.