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Mario Rapisardi - Poemetti (1885)
L'avoltojo IX
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Troppo con ciglio audace e core invitto,
Di mia salute immemore, fisai
L’anima della Notte, ove « Giammai »
4In sanguinose, eterne cifre è scritto.
Dall’ombre attorto, in disegual conflitto,
In questo inesorato antro piombai;
E qui morrò da la viltà trafitto
8Di quanti un dì più caramente amai.
Strisciano intorno a me l’Ore maligne
Torpide vigilando, e in flebil metro
11Susurrando al mio cor minacce orrende;
Né tutte a penetrar l’ombre ferrigne
Giovami l’amor tuo, ch’alto in me scende
14Come raggio di sole in career tetro.
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