< Poemetti (Rapisardi)
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L'impenitente XVI
L'impenitente XV L'impenitente XVII

Come dai gorghi della notte enorme
Siderali fulgori apre Natura,
E dal sen della terra atro e difforme
4Pròvvide spiche e florida verzura ;

Così da questa vita egra ed oscura
Al sorriso d’Amor che mai non dorme,
Emergono talor nitide forme
8D’intelligenza e di bellezza pura.

Le raccoglie presago entro al suo specchio
Magico il Genio; ed una primavera
11Sparge intorno di sogni alti e divini ;

E porgendo a sublimi inni l’orecchio,
Gitta audace dall’una all’altra sfera
14Di crisòliti un ponte e di rubini.

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