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Mario Rapisardi - Poemetti (1885)
L'impenitente XVI
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Come dai gorghi della notte enorme
Siderali fulgori apre Natura,
E dal sen della terra atro e difforme
4Pròvvide spiche e florida verzura ;
Così da questa vita egra ed oscura
Al sorriso d’Amor che mai non dorme,
Emergono talor nitide forme
8D’intelligenza e di bellezza pura.
Le raccoglie presago entro al suo specchio
Magico il Genio; ed una primavera
11Sparge intorno di sogni alti e divini ;
E porgendo a sublimi inni l’orecchio,
Gitta audace dall’una all’altra sfera
14Di crisòliti un ponte e di rubini.
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