< Poemi italici < Paulo Vcello
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Paulo Vcello - I Paulo Vcello - III

CAP. II.

Della parete che Paulo
dipingeva nella stanzuola, per sua
gioia, con alberi e campi in prospettiva.


Chè la parete verzicava tutta
d’alberi: pini dalle ombrelle nere
3e fichi e meli; ed erbe e fiori e frutta.

E sì, meraviglioso era a vedere
che biancheggiava il mandorlo di fiori,
6e gialle al pero già pendean le pere.

Lustravano nel sole alti gli allori:
sur una bruna bruna acqua di polle
9l’edera andava con le foglie a cuori.

Sorgeva in fondo a grado a grado un colle,
o gremito di rosse uve sui tralci
12o nereggiante d’ancor fresche zolle.


Lenti lungo il ruscello erano i salci,
lunghi per la sassosa erta i cipressi.
15Qua zappe in terra si vedean, là falci.

E qua tra siepi quadre erano impressi
diritti solchi nel terren già rotto,
18e là fiottava un biondo mar di messi.

E là, stupore, due bovi che sotto
il giogo aprivan grandi grandi un solco,
21non eran grandi come era un leprotto

qua, che fuggiva a un urlo del bifolco.


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