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DA FRIEDR. HÔLDERLIN


(Cronaca Bizantina, Roma, 16 settembre 1883)


Oh t’avessi a le molli ombre de’ platani
Ove scorre l’Ilisso in mezzo a i fior,
Ove in sogni di gloria ardeano i giovani,
4Ove dolce attraea Socrate i cuor,

Ove Aspasia incedea bianca tra i mirti,
Ove de le fraterne gioie il tuon
Rimbombava da l’àgora, e a gli spirti
8Paradisi creava il mio Platon,

Ove d’inni fioria la primavera,
Ove de’ canti la gentil virtú
Dal colle sacro a Pallade severa
12Come piena d’april scendeva giú

E in un fulgore d’ideal beato
Come un sogno di dèi venía l’età,
Oh t’avess’io, diletto mio, trovato
16Oh trovato io t’avessi, amico, là.

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Là, dove il mirto e un miglior sol corona
Anacreonte e Alceo, là giù vo’ gir!
Con i santi là giù di Maratona
20Ne l’esil casa d’Hade io vo’ dormir!

La mia lacrima estrema, Ellade bella,
Scorra e risuoni il canto ultimo a te!
Alza le forci omai, fatal sorella,
24Perché tutto co’ morti il mio cuor è.




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