< Poesie (De Amicis)
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LAMPI TRISTI.
A mia madre (2) A Firenze

LAMPI TRISTI.


Mentre sudo talor sul lieto verso
Tutto repente agli occhi miei s’oscura,
Vano il verso m’appar, vana ogni cura,
E di veleno ogni diletto asperso;

Ed ogni amico mio finto e perverso,
E ingrati i figli, e l’arte una tortura,
E la virtù e la fede un’impostura
E un orribile sogno l’universo.

E dal pensier tremendo fulminato,
Muto, la fronte ne le man nascondo,
Maledicendo al giorno in cui son nato;

Quando un amico mio vispo e giocondo
Balza nella mia stanza inaspettato,
E con un frizzo mi rimuta il mondo.

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