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Giacomo da Lentini - Poesie (XIII secolo)
Rime
II
Meravigliosa - mente
Rime - Madonna, dir vo voglio Rime - Guiderdone aspetto avere

 
  Meravigliosa - mente
un amor mi distringe
e mi tene ad ogn’ora.
Com’om che pone mente
5in altro exemplo pinge
la simile pintura,
così, bella, facc’eo,
che ’nfra lo core meo
porto la tua figura.

10 In cor par ch’eo vi porti,
pinta come parete,
e non pare difore.
O Deo, co’ mi par forte
non so se lo sapete,
15con’ v’amo di bon core;
ch’eo son sì vergognoso
ca pur vi guardo ascoso
e non vi mostro amore.

  Avendo gran disio
20dipinsi una pintura,
bella, voi simigliante,
e quando voi non vio
guardo ’n quella figura,
par ch’eo v’aggia davante:
25come quello che crede
salvarsi per sua fede,
ancor non veggia inante.

  Al cor m’ard’una doglia,
com’ om che ten lo foco
30a lo suo seno ascoso,
e quando più lo ’nvoglia,
allora arde più loco
e non pò star incluso:
similemente eo ardo
35quando pass’e non guardo
a voi, vis’amoroso.

  S’eo guardo, quando passo,
inver’ voi no mi giro,
bella, per risguardare;
40andando, ad ogni passo
getto uno gran sospiro
ca facemi ancosciare;
e certo bene ancoscio,
c’a pena mi conoscio,
45tanto bella mi pare.

  Assai v’aggio laudato,
madonna, in tutte parti,
di bellezze c’avete.
Non so se v’è contato
50ch’eo lo faccia per arti,
che voi pur v’ascondete:
sacciatelo per singa
zo ch’eo no dico a linga,
quando voi mi vedite

55 Canzonetta novella,
va’ canta nova cosa;
lèvati da maitino
davanti a la più bella,
fiore d’ogn’amorosa,
60bionda più c’auro fino:
«Lo vostro amor, ch’è caro,
donatelo al Notaro
ch’è nato da Lentino».

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