< Poesie (Savonarola)
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XVI. Pro Itinerantibus.
XV. XVII.

XVI.


PRO ITINERANTIBUS.


In su quell’aspro monte,
     Dove contempla la Magdalena,
Andian con dolci canti
     E con la mente santa e serena,
Cantando gloria a Dio
     Che tutta l’ha di grazia piena.
Con li celesti cori
     La dolce sposa in alto mena.
Mirate, peccatori,
     Quella che già fu tanto terrena:
Maria santa vi mostra
     Di gran pietade un’alta vena.
In melodie celeste
     Fu tutta mutata la sua pena,
E del superno Sposo
     È fatta sposa dolce et amena.
In l’aria sta sospesa
     Ne la dolce facia nazarena;
Tutto il suo cuor arde,
     E ne l’amor non si rafrena.
Iesù, suo dolce sposo,
     In alto la conduce e la rimena.

Mille delizie sente,
     E Iesù dolce con lei cena.
O amorosa piaga,
     Che con Iesù ti liga e frena;
Abracia Iesù santo,
     Che la tua mente raserena.
Amor, amor, amore!
     Grida il tuo cuor con ogni vena.
Iesù, tu l’hai ferita,
     E liberata da l’arena.
In alto ardendo vola
     Come se avesse ale et ogni pena1.
L’amor che la traporta,
     Fiamma è da ciel che l’ha ripiena.
Quel ben fruisse e gode,
     Qual non intese mai Atena.


Finis.

  1. L’autografo, penna.


Note

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