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XVI.
PRO ITINERANTIBUS.
In su quell’aspro monte,
Dove contempla la Magdalena,
Andian con dolci canti
E con la mente santa e serena,
Cantando gloria a Dio
Che tutta l’ha di grazia piena.
Con li celesti cori
La dolce sposa in alto mena.
Mirate, peccatori,
Quella che già fu tanto terrena:
Maria santa vi mostra
Di gran pietade un’alta vena.
In melodie celeste
Fu tutta mutata la sua pena,
E del superno Sposo
È fatta sposa dolce et amena.
In l’aria sta sospesa
Ne la dolce facia nazarena;
Tutto il suo cuor arde,
E ne l’amor non si rafrena.
Iesù, suo dolce sposo,
In alto la conduce e la rimena.
Mille delizie sente,
E Iesù dolce con lei cena.
O amorosa piaga,
Che con Iesù ti liga e frena;
Abracia Iesù santo,
Che la tua mente raserena.
Amor, amor, amore!
Grida il tuo cuor con ogni vena.
Iesù, tu l’hai ferita,
E liberata da l’arena.
In alto ardendo vola
Come se avesse ale et ogni pena1.
L’amor che la traporta,
Fiamma è da ciel che l’ha ripiena.
Quel ben fruisse e gode,
Qual non intese mai Atena.
Finis.
- ↑ L’autografo, penna.