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Giovanni Pontano - Poesie scelte (1874)
Traduzione dal latino di Pietro Ardito (1874)
Pompa Prima
I III

Pompa Prima


Uomini e Donne, che vengono dai campi,

cantano a vicenda.


Donne.

Sprezza, o garzone, i salici,
E il crin di mirto adorna:
Lascia l’ovil, chè al gaudio
La tua città ritorna.4

Uomini.

Non più fasto, o Partenope,
Riedi ai leggiadri modi,
Amor ti accenda, e gli animi
Leghi con dolci nodi.8

D.

Impara i vezzi, o giovane,
Ch’hanno gli sposi a cuore:
Piaccion gli scherzi a Venere,
Vive tra i giochi Amore.12

U.

Cedi, o fanciulla, al fervido
Desio di chi ti chiama;
Schiva le liti il talamo
E dolci accordi brama.16

D.

Ha bruni gli occhi e adornano
Bruni capei la sposa,
E dal suo corpo un’aura
Spira la più odorosa.20

U.

Ha roseo il volto, e rosei
I labbri il giovanetto:
Rugiada söavissima
Stilla dal roseo petto.24

D.

Intatto fiore e morbidi
Pomi al suo damo in festa
Negli orti suoi reconditi
La nuova sposa appresta.28

U.

E i dolci pomi a cogliere
Ei vada, e il fresco fiore,
Quando il carezza zefiro
Nel rugiadoso albore.32

D.

Da tenue sasso un rivolo
Spiccia e si accresce d’ônde,
Poi, fatto fiume, rapido
Corre tra larghe sponde.36

U.

D’un molle sguardo al muoversi
D’amore un rio discende,
E un fiume copiosissimo
A mano a man si rende.40

D.

Piccola stipa un debole
Fuoco da prima desta
Indi le fiamme involgono
Crescendo la foresta.44

U.

A leggier soffio accendesi
Lene di amor la face;
Tosto le vene e gli animi
Incendïando sface1.48

  1. Dalla Lepidina

Pompa Prima


Mares ac Foeminae e rure proficiscentes

alternis concinunt.


Foeminae.

Sperne tuas salices, et myrto tempora cinge,
Desere septa, puer; namque urbs tua gaudia servat.


Mares.

Pone tuos fastus, facileis atque indue mores
Parthenope, et quid amor, quid sint connubia cura.


F.

Disce, puer, thalamo lusus et coniuge dignos.
Lusus amat thalamos, et amant sua ludicra lectum.


M.

Parce, puella, viro nimium pugnare volenti:
Lis thalamis aliena, et habent sua foedera lecti.


F.

Est nigris nova nupta oculis, est nigra capillis,
Spirat Acidialios et toto corpore flores.


M.

Et roseo iuvenis ore est, roseisque labellis
Stillat Acidalium roseo et de pectore rorem.


F.

Intactum florem, maturaque poma legenti
Servat in occultis virgo iam nubilis hortis.


M.

Poma manu matura leget, floremque recentem
Rore novo invenit, tenera mulcebit et aura.


F.

Rivulus e tenui manat tofo, exit in amnem
Paulatim, et ripis crescens decurrit apertis.


M.

Ex oculi leviore ictu fons stillat amoris,
Paulatimque amnes lachrymarum, et flumina volvit.


F.

Fomite de parvo tenuis primum exilit ignis,
Mox auctus versat latis incendia sylvis.


M.

Ignescit tenui afflatu fax lenis amorum.
Hinc incensa furit venis, et pectora torret.




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