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SERA


iv


Alla tavola siede la sorella
più grande e meno triste, Ida la bionda;
tutta in sè scrive, medita, cancella,
4come se al cuor la penna non risponda.

Non s’ode intorno che lo scricchio della
penna veloce. La lucerna innonda
di calda luce quella chioma e quella
8fronte quasi d’un nimbo aureo circonda.

Ma la dolce Maria sta solitaria
e pensosa in disparte... Io, la speranza,
11mentre fumo, volar vedo nell’aria;

ed ambedue, per opera d’incanto,
conduco nella riposata stanza
14d’un bel castello che disegno intanto.

Massa, 1885.

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