< Postuma
Questo testo è stato riletto e controllato.
LIII LV



LIV.


 
F
ORSE una volta al tuo balcon seduta,

Delle tremule stelle ai bianchi rai,
Lontan lontano per la notte udrai
4Un grido che si spegne e ti saluta:

    Qui tra i fior dove prima io t’ho veduta
Una lacrima un dì ritroverai,
Ma ti parrà rugiada e coglierai
8Pe’ tuoi capelli i fior dov’è caduta.

    No, rugiada non è che al tremolio
Del sol biancheggia come vivo argento,
11Ma le vestigia son del pianto mio;

    Non è quel grido, no, grido del vento,
Ma son io che mi muoio e che t’invio
14L’ultimo bacio e l’ultimo lamento.


Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.