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XIX XXI



XX.



 
UANDO tu sarai vecchia e leggerai

Questi poveri versi accanto al fuoco,
Rivedrai colla mente a poco a poco,
           4I giorni in che t’amai.

    E ti cadrà sul petto il viso smorto,
Per la memoria del tuo tempo lieto:
A me ripenserai nel tuo segreto,
           8A me che sarò morto.

    E ti parrà d’udir la voce mia
Nel vento che di fuor suscita il verno
E ti parrà d’udir come uno scherno,
           12Una bieca ironia.


    E la voce dirà: «Te ne rammenti,
Te ne rammenti più? Com’eran belli
I tuoi capelli d’oro, i tuoi capelli
           16Sul bianco sen fluenti!

    Oh, come il tempo t’ha mutata! Oh, come
T’ha impresso in viso i suoi pallidi segni!
Dove son dunque i tuoi superbi sdegni
           20E le tue bionde chiome?

    Sola al tuo focolar siedi, piangendo
La giovanil tua morta leggiadria;
Io piango solo nella tomba mia;
           24Vieni dunque: t’attendo!

    Vieni e se in vita mi fallì la speme
Di viver teco i giorni miei sereni,
Ci sposeremo nella tomba. Vieni;
           28Vi marciremo insieme.»



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