< Priapea
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II IV

III.


Nell’opra, ch’ora io tesso al chiaro onore
     Del Dio degli orti, forza è d’invocare
     Come i bravi poeti soglion fare
     4Da tutte Muse voi, lena e favore.
Piacciavi dunque o Dive, per amore,
     La debil penna mia farmi rizzare,
     E darmi, onde il parlar si possa ornare,
     8Le vostre lingue in bocca per quattr’ore.
Da voi si guidi la barchetta mia,
     Che sotto l’ombra delle vostre gonne
     11Pervenga al fin della profonda via.
Siatemi innanzi voi forti colonne
     Da sostenermi, e ben vi disdiría
     14Non sostenendo un cazzo, come donne.

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