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Niccolò Franco - Priapea (1541)
LXXVII
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LXXVII.
Aveva un tempo tanta autoritate,
Ch’eran le forze mie maravigliose,
Ed a me stava di guarir le cose
4Dalla malía degli occhi affascinate.
Oggi non ho più quella deitate
Nè quelle cerimonie pompose,
Nè pur mi veggio dalle genti esose
8O chiese o cappelluzze intitolate.
Sacrificj non ho, nè cene o pranzi,
E a tal son giunto, che a gran pena impetro,
11Che questo poco nome me n’avanzi.
E per tanto non spiaccia a Dio nè a Pietro,
Se non potendo andare a potta innanzi,
14Vanno oggi tutti i cazzi a culo indietro.
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