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Libro secondo - A un vecchio satiro di marmo Libro secondo - Rosa

FANTASIA

A Filippo de Titta.


Tra i rami floridi lento dileguasi
il Nil dïafano con dolce murmure,
l’ecatòmpila Tebe
fosca ne l’aria scorgesi.

5Menfi, la splendida città marmorea,
su ’l colle libico surge tra l’ardue
piramidi e le sfingi,
di rosei raggi fulgida.

Su l’ali tremule del vento arrivano
10le note flebili del sistro isìaco
e i cantici d’amore
de le vergini farie:

l’azzurra antilope che beve placida
a l’onda limpida, s’arresta attonita
15a l’insolito suono,
e slanciasi tra’ dàttili.

Sotto l’arboree chiome svolazzano
colombe nivee da li occhi rosei:
’ntorno a’ tumuli i corvi
20crocidano e volteggiano.

Un’aura tepida canta ne’ floridi
palmizi e céspiti: natan ne ’l perleo
ciel tre nuvole flave
lentissime giù ad austro.

25Su ’l fiume viride striscia un naviglio,
ed ha purpuree le vele ed auree,
e di nettare spira
e di liquida ambrosia.

Tra i molli cantici di nere vergini
30sopra uno splendido tappeto tirio
le candide bellezze
di Cleopatra fulgono…

Di nardo stillano le chiome nitide:
ne li occhi languidi l’amore tremola:
35su le turgide labbra
fulgidi risi volano.

Il seno latteo nudo risveglia
i desiderii: sotto la cerula
clamide tumideggia
40l’eterea forma e palpita.

Vanno per l’aria procaci fremiti:
il sole roseo corre a l’Oceano:
l’aura tepida canta:
gli alberi glauchi ondeggiano…

45Naviga, naviga, regina splendida!
Naviga il viride Nilo, tra’ cantici
de le vergini farie,
de ’l sistro isìaco a ’l sonito!…

Naviga, naviga! In dolce pelago
50di rose immergiti!… Vedi? Scintillano
l’acque, ridono i monti,
l’ubere terra plaude!…

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